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Le ricette

L'elenco completo dei primi:

Cuccìa di Santa Lucia (tradizionale)

Ingredienti

1 Kg di grano duro in chicchi
1 Kg di ceci
1 buccia d'arancia
1/2 stecca di cannella
2 foglie di alloro

Preparazione

Ammollate il grano per almeno due giorni, avendo cura di cambiare l'acqua ogni 12 ore. Mettere in ammollo i ceci per almeno un giorno.

Lavare tramite un colino sotto l'acqua corrente, scolare e mettere in un tegame capiente con acqua abbondante, un pizzico di sale, la buccia d'arancia e la cannella avvolta in una garza.

Portare ad ebollizione a fuoco bassissimo e cucinare per almeno 4 ore (o finchè il grano non si ammorbidisce).

Porre in una terrina e servire tiepida. Tradizionalmente va condita con un filo d'olio o con del vino cotto (a me piace senza nulla).
Cuccìa
La cuccìa siciliana è un antico piatto che viene mangiato in Sicilia in occasione della festa di Santa Lucia. Con questo piatto si rievoca un antico miracolo accaduto a Siracusa nel Maggio del 1646. Si racconta che in quei giorni la città fosse afflitta da una terribile carestia e con la popolazione affamata e allo stremo, si decise di portare in processione il simulacro di Santa Lucia, patrona della città, per chiedere una grazia; durante la messa una quaglia entrò in volo dentro il Duomo annunciando un miracolo: due navi cariche di cereali e legumi stavano entrando in porto. La vicenda della quaglia spiega perchè quest'uccello è simbolo della festa: ancora oggi a Siracusa, infatti, Santa Lucia non viene festeggiata solo il 13 Dicembra, ma anche in Maggio con una processione durante la quale vengono liberati delle quaglie (oggi dei piccioni).

E la cuccìa? La leggenda continua ricordando di come gli affamati Siracusani presero d'assalto le navi depredando il carico e cucinando i cereali e i legumi, così com'erano senza nemmeno portarli nei mulini per ottenere della farina.

D'altra parte in Sicilia, fin dai tempi dei Greci, esisteva un antico piatto, una minestra di grando duro e farro bollito, condita semplicemente con un filo d'olio che i musulmani chiavano “kech”. I Siracusani si limitarono a cucinare velocemente un piatto di kech, nome poi storpiato in cuccìa, ma da allora la cuccìa divenne il simbolo di quel miracolo.

Come detto la cuccìa è una semplice minestra di grano duro bollito, in alcune zone della Sicilia viene al più condita con del vino cotto, in altre (soprattutto nel palermitano) nel corso dei secoli si sono aggiunte creme di latte e di ricotta, canditi e cioccolato creando un piatto che si chiama cuccìa dolce.

La cuccìa dolce, le arancine e le panelle dolci sono i cibi di cui il palermitano si nutre fino a sazietà, il giorno di Santa Lucia.
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