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Originaria di Ribera, la coltivazione dell’Arancia Ribera di Sicilia (Riberella) si estende nei territori di parecchi comuni della provincia di Agrigento: Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula e Chiusa Sclafani (che è nella provincia di Palermo).

La sua produzione inizia nella terza decade di novembre con la varietà Navelina e prosegue, fino ad aprile, con la varietà Brasiliano e Washington Navel.

La varietà Navelina si distingue per l’ombelico (navel), da cui prende il nome, nell’estremità
inferiore del frutto. La buccia ha una colorazione giallo-arancio. Completamente priva
di semi, la polpa presenta una tessitura grossolana, moderatamente succosa.

Le varietà Brasiliano e Washington Navel, appartengono al gruppo delle arance bionde ombelicate. Presentano una buccia con superficie papillata, apice tondeggiante e ombelico (navel) nell’estremità inferiore.

Le caratteristiche peculiari dell’Arancia di Ribera sono: una consistenza della polpa tale che le vescicole di succo si dissolvono in bocca lasciando pochissimi residui membranosi; un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo; polpa bionda e zuccherina adatta al consumo fresco e che la distingue dalle altre varietà siciliane pigmentate di rosso e dal sapore subacido.

È provato che queste caratteristiche qualitative ed organolettiche si differenziano da quelle provenienti da altri areali di coltivazione, conferendole una propria identità nei mercati nazionali ed europei, oramai dal 1950 circa con la denominazione Arancia di Ribera. Maggiore impulso all’affermazione dell’Arancia di Ribera viene dato dall’organizzazione della Fiera Mercato, già dalla prima edizione del 1966, che diventa "Sagra dell’Arancia di Ribera” dal 1985.

Queste qualità esclusive sono essenzialmente legate ai fattori ambientali: clima, terreno e acqua. Gli aranceti, infatti, sono presenti ai lati e sui versanti dei fiumi Verdura, Magazzolo, Platani e Carboj dove la natura dei terreni è costituita da un alto contenuto di argilla tale che il terreno si crepacci durante l’estate. Questi suoli che appartengono all’ordine dei Vertisuoli e degli Inceptsuoli hanno una grande potenzialità agronomica. Essi sono ricchi di minerali primari prontamente assimilabili, ad alta capacità di scambio cationico (> 20 meq/100 g.), caratteristica che contribuisce ad aumentare notevolmente il contenuto di potassio scambiabile e disponibile per l’arancia di Ribera.

L’elevata disponibilità di potassio, che favorisce la migrazione degli zuccheri dalle radici, foglie e rami sino ai frutti, unite alle condizioni climatiche tipiche dell’area mediterranea, contribuiscono in maniera decisa ad aumentare il contenuto di zuccheri e la qualità gustativa nell’ Arancia di Ribera. In queste aree, anche le caratteristiche fisiche del terreno svolgono un ruolo importante nel determinare le caratteristiche del prodotto. I suoli, formati da sedimenti alluvionali, sono caratterizzati da una tessitura equilibrata, che assicura la succosità dei frutti e conferisce unicità ai suoli di questa area, legata all’elevato contenuto di argilla, mitigato dalla sabbia e frequentemente da ciottoli, che garantiscono la libera circolazione dell’aria e dell’acqua e consentono l’instaurazione di processi biologici, con l’insediamento di una microflora "positiva”, favorevoli alla sintesi della sostanza organica che, come è noto, favorisce l’assimilazione degli elementi nutritivi e dell’acqua. Inoltre, durante la stagione estiva, per far fronte alla mancanza di piogge, gli agrumeti ricadenti nel comprensorio dell’Arancia di Ribera vengono irrigati attraverso un sistema di canalizzazione che utilizza le acque invasate nelle dighe Castello, Arancio e di Prizzi, provenienti rispettivamente dai fiumi Magazzolo, Carboj e Verdura.

I suddetti fiumi forniscono abbondante acqua di ottima qualità, di composizione equilibrata con bassa conducibilità esente da elementi inquinanti. La presenza del mare determina per tutto l’anno condizioni termiche e igrometriche, che ben si sposano con le esigenze ecofisiologiche dell’arancio, assai raramente, infatti, si verificano danni da calamità naturali come gelate o venti sciroccali responsabili di notevoli danni per le colture.

La sapienza dell’uomo nel coltivare e curare gli aranceti nel rispetto delle tradizioni e culture locali e la salubrità dell’ambiente contribuiscono armonicamente a fornire a questo prodotto qualità uniche. Altri parametri importanti che caratterizzano l’arancia di Ribera sono: l’ottimo rapporto tra i solidi solubili totali e gli acidi organici; la pezzatura media dei frutti alquanto elevata; il colore arancio intenso della buccia e del succo; la succosità elevata che la rende una buona varietà anche da succo.

L’ areale in cui viene coltivata l’Arancia di Ribera è una vera "oasi arancicola” totalmente distaccata dal contesto agrumicolo regionale. Nella vallata del fiume Verdura documenti storici dimostrano la coltivazione di eccellenti produzioni di "melarance”, di arance vaniglia e di altri agrumi già a partire dagli inizi del 1800, in cui si descrive un territorio ricco e con acque dolcissime e prodotti che venivano trasportati a Palermo ed esportati fino in America. Altri documenti descrivono la presenza di arance ombelicate nel bacino del mediterraneo nello stesso periodo. Quindi un’areale di coltivazione ricco ed eccellente, con diverse varietà tra le quali varietà ombelicale già a partire dal 1800.

Le prime piante di Brasiliano giunsero a Ribera acquistate da alcuni agricoltori riberesi a Palermo intorno agli anni ’30. La perfetta acclimatazione di questi aranci, l’abbondante produzione, l’eccellente qualità del frutto, spinsero gli agricoltori locali a propagare ed impiantare il Brasiliano nei loro campi in sostituzione degli aranci più antichi. La coltura andò affermandosi a poco a poco ma con continuità, tanto che nel 1940 investiva già 100 ettari e circa 6.350 nel 2000. L’arancia di Ribera trovò ben presto un centro di ideale diffusione lungo la vallata del fiume Verdura, grazie anche alla possibilità di attingere acqua per l’irrigazione. Ben presto la vallata si trasformò in un continuo aranceto.

Il principale attore di queste trasformazioni è stato sempre l’agricoltore, che ha saputo cogliere le caratteristiche e le condizioni ottimali dell’ambiente, acquisendo una capacità professionale unica, punto di riferimento per l’intero territorio regionale relativamente alla coltivazione degli agrumi e creando una ricchezza ed un paesaggio unici al mondo. L’importanza economica e sociale della coltura dell’arancio nel territorio riberese è dimostrata dal numero di aziende interessate, che oggi sono circa 4.000. Gli agricoltori, da tempo impegnati nella coltivazione di questo agrume, hanno ormai acquisito una elevata professionalità nel settore, che si evidenzia nella fase colturale, con l’adozione di tecniche innovative e razionali, nonché nella fase produttiva e commerciale.

Il territorio agricolo di Ribera ha rappresentato per molti decenni il punto di riferimento più all’avanguardia dell’intero territorio regionale e in alcuni casi anche a livello nazionale per le capacità professionali delle maestranze, per le avanzate tecniche colturali messe a punto dai coltivatori, per la qualità delle produzioni ottenute, che continuano a riscuotere notevole successo.

L’Arancia Ribera di Sicilia, dal gusto gradevolissimo, è a polpa bionda e senza semi. Contiene vitamina A, B1, B2, vitamina C, sali minerali e zuccheri. Antiossidante, potenzia il sistema immunitario e manifesta un’azione disintossicante, digestiva, diuretica, antinfluenzale ed antitumorale

I luoghi

Arancia Ribera di Sicilia D.O.P.

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