Le ricette
Piscistoccu arrosto: ode messinese allo stoccafisso
Ingredienti:
2 Kg di stoccafisso ammollato
800 gr di pomodori a grappolo,
2 spicchi d'aglio
Olio extravergine di oliva
Sale,
peperoncino
Preparazione:
Diliscate il pesce, privatelo della pelle, tagliatelo a pezzi grossi e, dopo averlo fatto arrostire sulla brace, sminuzzatelo.
Scottate i pomodori sulla brace e nel frattempo fate soffriggere nell'olio, in un tegame capiente, gli spicchi di aglio divisi a metà. Aggiungete i pomodori, abbassate la fiamma, unite lo stocco sminuzzato e mescolate bene per amalgamarlo alla polpa di pomodoro, continuando la cottura sempre a fuoco basso. Regolate di sale, aggiungete un pizzico di peperoncino e servite tiepido.

Uno dei prodotti alimentari più consumati a Messina è lo stoccafisso detto anche piscistocco o semplicemente stocco, cioè il merluzzo essiccato, anch'esso importato dalla Norvegia e può essere cucinato in mille modi (arrostito, in bianco con le patate e così via), o mangiato crudo nell'insalata di stocco. A Messina più velocemente che altrove, sono stati nei secoli importati tessuti, merletti, sete, oggetti, cibi, idee, e l'aristocrazia messinese ha sempre dimostrato una capacità imprenditoriale che non esisteva nel resto dell'isola. Solo Messina ha sviluppato preparazioni di pesce così elaborate e raffinate. Solo lì arrivò lo stoccafisso, a quanto pare portato dai normanni, e solo lì fu accolto con tanto entusiasmo. In piazza Zaera, dove una decina di anni fa è stato trasferito il mercato storico delle Due Vie, ogni merluzzo secco (lungo circa 80 cm) viene tenuto a mollo per circa una settimana, viene poi aperto in due, privato della spina centrale e tagliato in cinque pezzi: i due lunghi filetti laterali, le due meno pregiate surre e la ventre, termine che a Messina è femminile e denota un pezzo interno particolarmente apprezzato che si può cucinare arrotolato e ripieno come una braciola. Qui propongo invece un semplice arrosto.