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Provincia di: Palermo
Superficie: 38,99 kmq
Abitanti: 1175
Prefisso telefonico: (0039) 091
CAP: 90030
Codice ISTAT: 082040
Codice catastale: E074
Targa: PA
Nome abitanti: godranesi (o cutraniesi)
Patrono San Giuseppe festeggiato il 3 settembre

Sulla città

Godrano - la scheda di Firriando

Godrano (Palermo)

Schema della città

Lontana dalle principali vie di comunicazione antiche, Godrano ha mantenuto l'impianto urbanistico a maglia ortogonale che si adagia su un dosso che domina la valle del torrente Frattina, sul versante meridionale di Rocca Busambra.

Cosa vedere

La più importante testimonianza storica del suo passato è rappresentata dalla Chiesa Madre, dedicata all'Immacolata Concezione, costruita (1791) ed abbellita dalla famiglia dei Roccaforte, feudatari del luogo. Al suo interno, la bella statua dell'Immacolata in legno policromo risalente alla fine del XVIII secolo, compresa nel circuito di arti figurative del Museo Diffuso dell'Alto Belice Corleonese.
Veramente interessante è la visita al Museo etno-antropologico di Godranopoli, voluto da Francesco (Ciccio) Carbone con l'appoggio della comunità tutta, mediante il quale la cittadina rivendica la propria identità e riscopre i propri antichi ma imperituri valori. Esso fornisce splendidamente un'efficace chiave di lettura per interpretare il mondo contadino indigeno e siciliano tutto.

Dove mangiare

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Dove dormire

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Sulla città

Sorge affiancato al bosco della Ficozza, sulle pendici della rocca Busambra quella definita da Idrisi: Kalabusamara. L'Amico riporta le voci EL Godran e Godranum, lasciando intendere che la cittadina prendesse il nome dalle caratteristiche del territorio ad essa vicino. In effetti il paese un tempo era sito a valle, in prossimità d'un pescosissimo lago.
Sebbene la storia ufficiale abbia inizio dai primi anni del Trecento, quando Francesco Valguarnera giunse nell'isola come milite al servizio del re Pietro Aragonese, le origini del centro sono ben più remote. Alterne vicende la videro assegnata (mentre prendeva il nome di Cotrano e Codrano) a diverse famiglie nobiliari, i Montaperto, i Valguarnera, i Castello, i Favara, i Colonna Romano, l'ultima delle quali, nella persona di Lorenzo Cottù Marziani, si oppose tenacemente alla prepotenza borbonica in nome dell'agognata libertà.
E del resto nel mondo agricolo il centro trova la sua piena espressione e la sua risorsa economica più rilevante. Su 1283 ettari di superficie agricola utilizzata, 887 sono rappresentati da pascoli, 340 da seminativi e 55 dalle coltivazioni permanenti. Da questi dati si evince la vocazione cerealicola-zootecnica del comune, mentre la vite e l'olivo, insieme, superano di poco i 50 ettari. Consistente l'attività zootecnica, soprattutto siIvo-pastorale, con circa 900 capi ovini e 1.500 capi bovini, allevati per lo più allo stato semibrado nelle numerose zone boschive che circondano il paese. Nella zona ha sede l'Istituto sperimentale zootecnico siciliano.
E sebbene Godrano sia indiscutibilmente soprattutto un centro agricolo, è pur vero che la presenza del bosco della Ficuzza, uno dei più belli dell'isola, l'ha inserito in quel nascente circuito agrituristico che ha a cuore d'offrire ai villeggianti un modo nuovo di conoscere i luoghi, partendo da escursioni d'interesse naturalistico per giungere all'integrale rispetto del paesaggio ambientale.
Godrano è infine orgogliosa d'aver dato i natali a un grande della poesia contemporanea, quel Giacomo Giardina, qui nato il 30 luglio 1901 e morto a Bagheria il 24 settembre 1994. Autodidatta, da giovane aveva fatto il pecoraio e, "Quand'ero pecoraio" e intitolata la sua prima silloge in versi, del 1931, con prefazione di Filippo Tommaso Marinetti, il contadino, l'ambulante, il tipografo, e persino la comparsa in due film di Rosi. Gli anni Venti lo chiamarono al Futurismo, soprattutto a quello di Govoni e Palazzeschi. Di lui si sono occupati numerosi uomini di cultura del nostro tempo: Franco Grasso, Francesco Carbone, Nicolò D'Alessandro, Natale Tedesco; mentre un regista, Nuccio Fara, ha pure girato un film sulla sua vita; eppure non è conosciuto al mondo dei più, neppure nella sua Sicilia.
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