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Le Madonie: da Cefalù a Collesano e Tèrmini Imerese

Salendo da Cefalù si arriva al santuario di Gibilmanna, in posizione panoramica sulle pendici del Pizzo S. Angelo m 1081. Isnello, nella valle del torrente Castelbuono, è dominato dai ruderi di un castello e le sue chiese antiche (chiesa Madre, S. Michele e chiesa del Rosario) conservano varie opere di scultura e di pittura (XV-XVII sec).  In una verde conca ai piedi del Pizzo Carbonara m 1979, Castelbuono ha una bella chiesa nella Matrice Vecchia, con affreschi del '300 e del '600 e un grande polittico del '500 attribuito ad Antonello De Saliba; nel castello dei Ventimiglia, la cappella di S. Anna (rivolgersi al custode) è rivestita di leggiadri stucchi su fondo oro di Giuseppe e Giacomo Serpotta (1683). Una strada panoramica porta al Rifugio Crispi sul piano Sempria m 1400, km 10 S.
Ripreso l'itinerario per Geraci Sìculo, si aggirano le Madonìe e si perviene sul loro versante meridionale a Petralia Soprana; la chiesa Matrice conserva un crocifisso ligneo di Fra' Umile da Petralia (XVII sec); dalla chiesa barocca di S. Maria di Loreto si ha un bel panorama sulle Madonìe, i Nébrodi e l'Etna. A Petralia Sottana, alla quale poi si scende, sono le belle chiese Matrice e della Trinità. Polizzi Generosa sta su una dorsale rocciosa nel verde di noccioleti e frassini; è una preziosa singolarità il trittico fiammingo (maniera di Memling) della chiesa Madre. Si prosegue per la strada attorno al monte S. Salvatore, salendo alla conca di piano Battaglia m 1648, l'unico sito in Sicilia (oltre l'Etna) attrezzato per gli sport della neve.
Ridiscendendo si arriva all'ameno terrazzo a pini e faggi del piano Zucchi m 1100, in vicinanza del Rifugio Orestano. Si cala ora dalla montagna raggiungendo Collesano, dove si è di nuovo sul versante tirrenico, in una conca dominata dal monte Cuculio m 1425 e aperta sulla valle del torrente Roccella. È continuando per questa valle che si arriva in prossimità del mare a Campofelice di Roccella, paese di fondazione della fine del '600. Giunti al mare si prosegue verso Ovest sulla litoranea fino a Buonfornello, dal quale si raggiungono le rovine di Imera. La città greca, sulla riva sinistra del fiume Imera, è una fondazione di Zancle (Messina; 648 a.C.) distrutta nel 409 a.C. dai cartaginesi: l'avanzo più cospicuo è il tempio dorico (480-475 a.C), di cui si vede il basamento con resti delle colonne e della cella; importante materiale archeologico è venuto dalle rovine di due piccoli santuari arcaici individuati dagli scavi; parte dei reperti sono nell'Antiquarium sul ciglio della collina. Proseguendo lungo il mare si perviene presto alla fine dell'itinerario, a Tèrmini Imerese.
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